Fino al 24 gennaio le sale di Palazzo Strozzi di Firenze ospiteranno la mostra Inganni ad Arte – Meraviglie del trompe l’oeil dall’antichità al contemporaneo.

Per la prima volta in Italia una mostra che raccoglie 150 opere racconta l’intrigante e spettacolare storia del trompe-l’oeil, l’inganno ottico, l’eterna sfida tra la realtà e la sua simulazione, non solo nell’ambito della pittura ma nella trasversalità che ha caratterizzato la sua diffusione nel percorso dell’arte europea, influenzando anche la scultura, e le arti applicate fino ad arrivare all’arredamento, alla moda, al design e alla cucina.

Per la prima volta in Italia una mostra che raccoglie 150 opere racconta l'intrigante e spettacolare storia del trompe-l'oeil, l'inganno ottico, l'eterna sfida tra la realtà e la sua simulazione

Inganni ad arte – Sezione I e II Natura morta o trompe l’oeil?
Le dieci sezioni della mostra faranno viaggiare il visitatore fra le diverse epoche della storia dell’arte. Partendo dall’antica sfida fra Zeusi e Parrasio per chi avrebbe dipinto grappoli d’uva così reali da ingannare gli uccellini, la mostra presenta dalla seconda sezione opere di natura morta confrontate con opere trompe l’oeil che dimostrano come il naturalismo in pittura sconfini nell’inganno ottico, mettendo a confronto dipinti che trattano lo stesso soggetto da due diverse angolazioni.

Inganni ad arte – Sezione III Miraggi ambientali
La terza sezione di Inganni ad arte, intitolata Miraggi Ambientali, espone arredi, oggetti e vani che si “aprono” nelle pareti, o librerie e armadietti che vi stanno “accostati” sottoponendoci oggetti d’uso e rarità da collezione.L’opera forse più “ingannevole” è un quadro che rappresenta degli uccelli appesi ad un chiodo di un affresco di Pompei, il primo forse di una serie di trofei di caccia che ricorrono nel repertorio del trompe l’oeil.È questo uno dei concetti-guida di un’arte che non è solo puro gioco visivo, e dove l’evidenza stessa data alle “apparenze” è di per sé fonte di sottile malinconia.

Inganni ad arte – Sezione IV Giocare con le carte
Un vario repertorio di opere cartacee è riportato in questa sezione della mostra Inganni ad arte, fra fantasiose combinazioni e simulazioni pittoriche o incisioni settecentesche, come il grandioso Portalettere di Gijsbrechts. In questa sezione le opere sono state magistralmente spostate dal muro sui tavoli e su piatti di porcellana, appoggiate lì e pronte per essere afferrate.

Inganni ad arte – Sezione V L’incanto della lettura
La V sezione di Inganni ad Arte ospita testi con illustrazioni miniate, incise o dipinte fra il 400 e il 700. Fa da introduzione il grande badalone di fra Giovanni da Verona, capolavoro dell’arredo rinascimentale.
Incuriosisce anche il particolare della prima pagina di una tesi di laurea realizzato da Le Moyen, pittore ufficiale del re di Francia Luigi XIV, dove vengono inserite delle “false sculture” a grisaille fra le parole del frontespizio.

Inganni ad arte – Sezione VI Inganni a tre dimensioni: la plastica fra realismo artificio e didattica.
Questa sezione ospita opere di scultura di toccante verismo, come le terrecotte policrome di Guido Mazzoni e le ceroplastiche anatomiche settecentesche utilizzate per fini didattici della Specola.

Di Silvia Perugini