Il rinascimento in Toscana: una storia di uomini, idee e passione

Il Rinascimento è, tra i periodi artistici che sino ad ora l’uomo ha attraversato, quello che più di ogni altro è rimasto nell’immaginario degli uomini, come il più alto, a livello artistico e di pensiero, mai toccato. Ancora oggi i grandi maestri dell’arte, i nomi che più suscitano ammirazione e rispetto, sono Michelangelo, Leonardo da Vinci, Raffaello. E questo grande periodo nasce, si sviluppa e morirà a Firenze. Firenze, la città principe, sovrana e regina del Rinascimento. Ma è l’intera Toscana ad aver dato i natali al Rinascimento: basti pensare che molti artisti nacquero in piccoli borghi di campagna: Leonardo proveniva da Vinci, ugualmente Michelangelo nacque nel piccolo borgo di Caprese, e come loro molti atri artisti del Rinascimento in Toscana

Il rinascimento in Toscana: le opere

Il primo nome del Rinascimento in Toscana è quello di Filippo Brunelleschi. Non solo per le sue opere, che sono le prime a rinnovare l’architettura romanica, ma anche per la sua persona. Brunelleschi fu il primo a rivendicare la dignità intellettuale dell’artista: non un semplice artigiano ma un vero pensatore. Le opere che segnano l’inizio del Rinascimento in Toscana sono: la Sagrestia Vecchia di San Lorenzo e la Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore, entrambe realizzate attorno al 1420. In Architettura, dopo Brunelleschi il grande innovatore sarà Leon Battista Alberti, altro grande fiorentino di cui a Firenze rimane la facciata della Basilica di Santa Maria Novella. E proprio nella Chiesa di Santa Maria Novella si trova quell’opera che segna l’inizio del Rinascimento in Toscana anche a livello pittorico: la “Trinità” di Masaccio. È un affresco dove è applicata, per la prima volta, la resa prospettica ideata dal Brunelleschi. Poco distante, si trova una delle altre grandi opere di Masaccio, ovvero la Cappella Brancacci nella Chiesa di Santa Maria del Carmine. Sarà visitando queste opere fondamentali che si scoprirà l’alba del Rinascimento in Toscana.

È nel Rinascimento che è nata l'idea di artista e la concezione moderna dell'arte stessa.

Il rinascimento in Toscana: i maestri

Dopo Brunelleschi e Masaccio il Rinascimento in Toscana esplose, se pur sulle orme di questi maestri. Nella pittura seguiranno Filippo Lippi, che sarà maestro del grande Botticelli, e quindi il Beato Angelico, Fra’ Bartolomeo, il Ghirlandaio e assieme a lui un giovane Michelangelo Buonarroti. Per addentrarsi nell’opera di Michelangelo basterà visitare il Museo del Bargello, che raccoglie tutte le sue prime sculture, la Cappella dei Principi, e la Galleria dell’Accademia. Ugualmente per avere un’idea del percorso che ha seguito il Rinascimento in Toscana basta entrare negli Uffizi, vero e proprio percorso didattico attraverso l’arte, dal trecento in poi. Qui scoprirete le rare pitture di Leonardo da Vinci e i capolavori di Raffaello Sanzio, conservati anche in gran numero della Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Tutto questo avverrà a Firenze, cuore del Rinascimento in Toscana. Qui saranno attratti tutti i giovani artisti dotati di talento, perché a Firenze nel ‘400 e nel ‘500 giravano idee, uomini, botteghe e, soprattutto, esisteva un ceto di mercanti, ricchi e di acculturati, interessati a investire il loro denaro in arte. Erano tempi in cui l’arte aveva un ruolo centrale: per sancire amicizia, patti politici, alleanze, fare doni, glorificare la Chiesa e la fede. Era un mercato libero, attivo e ricco. Se Firenze è certamente la città che meglio rappresenta il Rinascimento in Toscana, è la Toscana nel suo insieme che ha il merito di aver dato i natali al Rinascimento e, tra piccoli Musei e Chiese di paese, nasconde un vero tesoro di opere forse meno famose, ma proprio più interessanti e curiose da scoprire in un viaggio nel Rinascimento in Toscana.