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Un castello feudale in Toscana
C’è in Toscana un castello in cui – come in un racconto di Edgar Allan Poe – il tempo si è fermato al 1587, quando la dimora venne abbandonata. Mai un intervento di restauro, mai un cambiamento: da oltre cinque secoli il tempo, e solo il tempo, ha modellato questo maniero.
Si tratta del castello di Pierle, nel comune di Cortona, Arezzo, sulla strada che collega la città con Umbertide.
Luogo di misticismo e di scontri feudali, Pierle, nei pressi di Cortona, è rimasto come quando fu abbandonato nel 1587: un castello in rovina di grande suggestione in mezzo ai luoghi francescani.
La vista è impressionante: una cinta muraria che raggiunge i 5-8 metri di altezza, costruita seguendo i dislivelli del terreno, e che doveva avere quattro torri di guardia tutto intorno (anche se ne resta in piedi solo una, mentre un’altra è in parte franata); l’imponente mastio che fu anche residenza dei nobili che abitarono nel castello e in cui è ancora possibile distinguere alcuni motivi decorativi; i resti del villaggio feudale e quelli della chiesetta romanica di San Biagio a Pierle, risalente all’XI secolo ma ricostruita nel 1505.I dintorni
Nei pressi del castello di Pierle si erge un monumento di rilevanza nazionale: il Santuario di San Michele Arcangelo. Originariamente una cappella bizantina – di cui rimangono solo poche tracce -, la chiesa fu riedificata in epoca longobarda e completamente ricostruita in stile romanico nell’XI secolo dall’architetto Maginardo Aretino che unificò le caratteristiche dello stile bizantino (è documentata una sua vista a Ravenna) con quelle dello stile
romanico. San Francesco, Sant’Antonio, San Bonaventura, Santa Margherita e San Domenico sono tra i più famosi visitatori di questo luogo mistico.
Dopo la visita che San Francesco fece nella zona nel 1211, fu costruito anche l’Eremo delle Celle, 4 chilometri a nord-est di Cortona. Il convento è dedicato a Sant’Antonio ed è molto semplice e spoglio, com’è tipico delle chiese cappuccine. Numerosi eremiti si rifugiarono qui durante il Medioevo, vivendo nelle grotte e nelle fenditure della montagna (che furono appunto chiamate “celle”, da cui il nome del luogo). Dopo la morte di san Francesco, alcuni spirituali (detti anche fraticelli) rifugiati qui in cerca di una vita cristiana più pura, furono scomunicati da papa Giovanni XXII e cacciati nel 1363. L’eremo fu allora abbandonato fino al 1537, quando il vescovo Bonafede lo concesse ai cappuccini, che gli ridettero vita.
Come arrivare
Il castello sorge a dominio della Val di Pierle lungo la SP35 che da Cortona porta in Umbria. Cortona si raggiunge seguendo la SS71 Umbro-Casentinese o dall'uscita Bettolle-Val di Chiana della A1 Firenze-Roma.
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